27 agosto 2013

OFELIA E BIAGIO



Quando il sole sorgeva, Biagio stava lì a guardare e non pensava a niente, qualche volta gli scappava una lacrima ma soltanto perché sapeva che l’indomani era troppo lontano per potersi godere un’altra alba. Biagio era uno scultore, l’unico scultore del suo paese. Pur essendo delle vere proprie opere d’arte, vendeva i suoi lavori a prezzi irrisori. Usava vecchi giornali per realizzare le sue opere. Quando il sole sorgeva, Biagio sorrideva e non pensava a niente ma certe volte gli scappava una lacrima. Stava seduto sempre sulla stessa pietra, guardava l’alba e poi tornava nella sua vecchia capanna e iniziava a lavorare la sua cartapesta. Generalmente realizzava animali. Il lavoro più importante l’aveva venduto ad un suo vecchio amico avvocato per venticinquemila lire, era un falco pellegrino. Biagio viveva da solo in quella vecchia capanna da ventidue anni. Almeno una volta al mese, Ofelia andava a fargli compagnia, era una sua ex collega di banca e già da allora la sua amante. Quando lui decise di andare a starsene da solo con le sue albe e la sua cartapesta, lei non volle seguirlo, ma l’amava e almeno una volta al mese andava da lui. Parlavano un po’ di come funziona la vita in città e poi facevano quel che fanno due persone che si amano. Per i primi anni, Ofelia provò a convincere Biagio a tornare in città, ma non ci fu nulla da fare, aveva deciso che il mondo non faceva per lui ed invece di farla finita scelse le albe e la cartapesta. Ofelia lo amava davvero ed anche Biagio era felice di stare con lei almeno una volta al mese. Facevano l’amore e prima parlavano un po’ di come funziona la vita in città. Ofelia non era bellissima, a dire il vero non era bella, ma sorrideva e piangeva come nessuno al mondo, senza fare troppo rumore. Una sera Ofelia chiese a Biagio un lavoro di cartapesta. “Fammi quello che vuoi, un cane, una tigre, quello che vuoi tu. Un capolavoro tutto per me per tenerlo sul mio comodino”. Il mese successivo, Ofelia si recò da Biagio e questo le disse: “prendi la tua statuetta di cartapesta, è quella li che sta sulla pietra di fronte al sole che sta tramontando”. Era la più bella madonna che Ofelia avesse mai visto, la lasciò sulla pietra e andò via. Il mese successivo Ofelia ritornò da Biagio, parlarono un po’ di come funziona la vita in città e poi fecero quello che fanno due persone che si amano. Quando il sole sorge, Biagio sta lì accanto alla pietra e non pensa a niente, aspetta la prossima alba e qualche volta sorride oppure gli scappa una lacrima perché l’indomani è troppo lontano. Ofelia sorride ai clienti davanti allo sportello ma arriverà il mese d’aprile e tornerà da Biagio per parlare un po’ di come funziona la vita in città e per fare quello che fanno due persone che si amano e la madonna di cartapesta aspetterà il tramonto.

Pino Amaddeo (2013)

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