31 dicembre 2008

CHE DIRE ALTRO ?

E' appena terminata l' ultima mattina di questo 2008, tra la violentissima prepotenza israeliana. Qui da noi invece si prepara la festa. Ho preferito non avventurarmi per le vie del centro dove il cotechino chiama a gran voce la gente. Nelle tasche tanta lenticchia, nell' aria clacson e smog. Certamente ci porteremo con noi nel 2009 tantissime bugie. Certamente il nuovo anno, che bussa con insistenza dietro le porte delle nostre case, lascerà ancora grandi spazi all' indifferenza, all' ingordigia e a vecchie e nuove menzogne. Certamente ci saranno altre persone che come me continueranno a bestemmiare, certamente non rinuncerò al mio bicchiere di vino. Non rinuncerò ai miei versi e continuerò a rodermi dentro di fronte a ogni tipo di ingiustizia. Che dire altro ? Buon 2009 a chi lotta per un Mondo Diverso.
p.a.

29 dicembre 2008

CARTA D' IDENTITA'

Ricordate!
Sono un arabo
E la mia carta d'identita' e' la numero cinquantamila
Ho otto bambini
E il nono arrivera' dopo l'estate.
V'irriterete?
Ricordate!
Sono un arabo,
impiegato con gli operai nella cava
Ho otto bambini
Dalle rocce
Ricavo il pane,
I vestiti e I libri.
Non chiedo la carità alle vostre porte
Ne' mi umilio ai gradini della vostra camera
Perciò, sarete irritati?
Ricordate!
Sono un arabo,
Ho un nome senza titoli
E resto paziente nella terra
La cui gente è irritata.
Le mie radici
furono usurpate prima della nascita del tempo
prima dell'apertura delle ere
prima dei pini, e degli alberi d'olivo
E prima che crescesse l'erba.
Mio padre…viene dalla stirpe dell'aratro,
Non da un ceto privilegiato
e mio nonno, era un contadino
ne' ben cresciuto, ne' ben nato!
Mi ha insegnato l'orgoglio del sole
Prima di insegnarmi a leggere,
e la mia casa e' come la guardiola di un sorvegliante
fatta di vimini e paglia:
siete soddisfatti del mio stato?
Ho un nome senza titolo!
Ricordate!
Sono un arabo.
E voi avete rubato gli orti dei miei antenati
E la terra che coltivavo
Insieme ai miei figli,
Senza lasciarci nulla
se non queste rocce,
E lo Stato prenderà anche queste,
Come si mormora.
Perciò!
Segnatelo in cima alla vostra prima pagina:
Non odio la gente
Né ho mai abusato di alcuno
ma se divento affamato
La carne dell'usurpatore diverrà il mio cibo.
Prestate attenzione!
Prestate attenzione!
Alla mia collera
Ed alla mia fame!
Mahmud Darwish

28 dicembre 2008

POETA


Bisognerebbe chiamare le cose col proprio nome
inizia a starmi sul cazzo anche l' arrivederci
sempre più simile all' inchino, detesto l' educazione.
La pacca sulla spalla è come il baciare le mani,
le vostre maledette mani sporche di denaro,
le vostre spalle sempre meno affaticate.
Bisognerebbe turarsi le orecchie
non ascoltare bocche piene di immondizia
Ma che bella camicia e dove l'hai comprata ?
Che bel colore, ti sta a pennello !
Avrei dovuto continuare a fare l 'imbianchino
adesso sono un fottuto educatissimo ingengnere.
Una bella serata con le orecchie pulite
poi domani di corsa in banca per ascoltare
le puttanate del funzionario di turno.
Bisognerebbe incendiare gli sportelli
i tornelli e perchè no, i manichini.
Avrei dovuto continuare a stare in vetrina
senza orecchie e con l' anima firmata
davanti agli occhi ingordi dei clienti
adesso sono un fottuto educatissimo stilista.
Una bella serata con la puzza sotto il naso
insieme alle voglie dei ricchioni per comodità.
Avrei dovuto continuare a prenderla nel culo
senza ascoltare tanto i telegiornali
adesso sono un fottuto educatissimo spettatore.
Bisognerebbe chiamare le cose col proprio nome
da tanto tempo mi sta sul cazzo l' educazione
avrei dovuto continuare a fare il barbone
adesso sono un fottuto educatissimo professore :
ai ragazzi insegno poco, quasi nulla
ma mi vogliono bene
anzi pensano a volermi bene e studiano poco
la sera mangio e poi vedo il telegiornale
con le orecchie pulite e con le camicie
che mi stanno a pannello
a volte viene a casa il mio amico ingengnere
che è ricchione per comodità
anche lui è stato un manichino
senza orecchie e con la puzza sotto il naso.
Avrei dovuto continuare a raccontare menzogne
adesso sono un fottuto maleducatissimo poeta.
pino amaddeo

19 dicembre 2008

SENZA NECESSITA'

Avverto tanta fatica nel labirinto dei concetti
mi sdraio e penso ai tuoi occhi, alla tua voce
anzi no, penso al tuo pensare, faticosi labirinti.
Nella tradizione di convincere chi non conviene
nella convinzione e nel rispetto della sintesi
oppure nella bestemmia concettuale
mi sdraio e penso ai tuoi occhi, alla tua voce
anzi no, penso al tuo sognare, futuri labirinti.
Aspetta un attimo che forse ho un' altra idea
mi è venuto in mente un disegno quasi divino :
voglio invitare dio a cena. Che ne dici ?
Magari chiamiamo pure Aldo
e porterà un mare di rum.
Ci tufferemo, io tu aldo e dio
e ce ne fotteremo dei concetti
senza alimentare altri labirinti
senza necessità idealisticamente pure
anzi disegneremo sogni
e scaricheremo le preghiere dissidenti.
Faremo tante erbe di tanti fasci.
Ho tantissima paura dei labirinti
preferisco ancora il buio
preferisco ancora il dubbio
il mare ed il rum.
giufà

15 dicembre 2008

SCUSATE SE E' POCO

14 dicembre 2008

ANCHE ALTRE NOTTI

La mia stupidità assomiglia poco alla vostra furbizia
e me ne accorgo mentre sputtanate il grano rubato
e tra i discepoli vi divertite a centinare segmenti.
Anche stanotte, stritolando il seme dell'idea non trovata
pensavo a tua sorella che prendeva delusioni in bocca
pensavo al grano sputtanato, ai discepoli, ai segmenti.
La mia stupidità è lontanissima dal vostro ricostruire
e me ne accorgo mentre sputtanate il divertimento
e tra i macellai con corone oppure aureole, legiferate.
Anche domani notte e ieri notte, anche altre notti
cercherò la bocca di tua sorella, spoglierò delusioni
e mi rifiuterò di stare nelle vostre galere della libertà.

pino amaddeo

10 dicembre 2008

Domenica 14 Dicembre - - FIERA DELLA DECRESCITA - - al C.S.O.A. "A. CARTELLA"

Scritto da
G.A.S Felce & Mirtillo
EQUO SUD autoproduzioni
C.S.O.A. "A.Cartella"

Da quando siamo partiti con il mercatino delle autoproduzioni e del naturale sono già passati tre anni. Tre anni ricchi di relazioni, di incontri proficui, di conoscenze, di scambi. Da quei primi momenti, con pochi produttori ma anche con la tenace volontà di fare viaggiare l'idea di un mercato diverso e possibile (che metta al centro l'uomo e le sue relazioni corrette e non già il profitto), acqua sotto i ponti ne è passata tanta. E col passare del tempo sono aumentate anche le relazioni, la ricchezza e la complessità riversate nelle nostre fiere, talmente tante da produrre, a volte, confusione.
Che c'entrano i libri usati o scambiati, che c'entrano le campagne sull'acqua bene comune o contro gli inceneritori, che c'entrano produttori che, in qualche caso, non sono auto produttori, che c'entra il vintage con il mercatino del G.A.S.? Ed i partecipanti, hanno tutti i requisiti richiesti per le nostre fiere?
Domande come queste rimbalzano spesso nelle nostre riunioni o nelle nostre fiere. Proviamo allora a mettere un po' d'ordine su un'esperienza che è diventata complessa ma anche ricca di spunti e di sfide.
Il mercatino è solo una tappa di un percorso che vede tre soggetti organizzatori, con specificità e riferimenti diversi (ma paralleli) che camminano però verso la stessa direzione.
I tre soggetti sono EQUO SUD, il GAS (Gruppo d'Acquisto Solidale) "Felce e Mirtillo", il c.s.o.a. (Centro Sociale Occupato Autogestito) "Angelina Cartella".
Ognuno di questi soggetti valorizza aspetti diversi, specifici del proprio percorso, che hanno avuto una sintesi nel mercatino, sintesi che però deve essere vissuta come chiarezza, ricchezza e sfida per andare avanti su un percorso comune.
EQUO SUD Nasce per costruire una rete di lavoratori (o comunque valorizzarli) che stentano a trovare un posto: - in un mercato che non consente spazi a chi non abbia un compare (politico o mafioso) o all'interno della grande distribuzione che annienta o strozza i piccoli. Pone l'accento sull'etica del lavoro non compromesso, sul piccolo lavoratore, produttore e/o commerciante (alcuni dei soggetti presenti nei nostri mercatini sono riferimenti di EquoSud).
Sulla solidarietà a singoli o a cooperative in difficoltà. Se volessimo fare una sintesi, potremmo dire: piccolo è bello!
Il G.A.S. crede fortemente che sia possibile coniugare le esigenze di chi richiede un cibo sano, prodotto naturalmente, rispettoso di modi e tempi della natura, senza chimica o OGM, con il riconoscimento del valore del lavoro che serve per produrre cibo di qualità e senza sfruttamento. In una filiera cortissima che mette di fronte e fa conoscere produttore e consumatore. Con un giusto prezzo che tenga conto della qualità e del lavoro del produttore, ma che stia attento -soprattutto oggi- alle possibilità del consumatore. Lungi da noi andare nella direzione di un mercato di nicchia per i pochi che se lo possano permettere: non fa parte del nostro pensare ed è contrario ai nostri programmi. Solo che questa è una strada irta di resistenze e contraddizioni, ma che stiamo cercando di percorrere e superare insieme ad i nostri produttori. Ecco perché non tutti i produttori -o non tutti i loro prodotti- hanno le caratteristiche per essere prodotti di riferimento del G.A.S. Il G.A.S. infatti, valorizza alcuni dei prodotti e produttori -e solo quelli- che rispondono ai requisiti di qualità del prodotto, giusto prezzo, filiera corta, produzione etica..., ospitandoli all'interno delle nostre reti, nelle nostre pubblicità, nelle nostre brochure, nel sito che stiamo realizzando, ed anche all'interno di un mercatino che vede presenti pure altri soggetti. Con una finalità che è esattamente il contrario della logica del profitto, della sofisticazione sempre più esasperata che rasenta, con gli ultimi e sempre più frequenti scandali, il rischio di stragi per frode alimentare. Che si tiene ben lontana dalla grande distribuzione, che valorizza, dà spazio e possibilità ai piccoli produttori di qualità che rischierebbero di scomparire. Come dire?: Piccolo è bello!
Il C.S.O.A. lavora da sempre alla costruzione di percorsi alternativi che valorizzino l'aggregazione sociale, la difesa delle tasche della gente, la salvaguardia e l'etica del lavoratore, la difesa dell'ambiente, dei territori e delle comunità che vi insistono. Difesa e lotta contro le politiche distruttive e scellerate di chi vuole imporre, arrogantemente, modelli di cosiddetto sviluppo ed il profitto di pochi contro e sopra i e diritti delle popolazioni. Ed allora ecco la presenza nelle fiere del baratto, il mercatino dei libri (scolastici e non) usati, il riciclo, il vintage, i laboratori del "fai da te", il microcredito, la banca del tempo... oppure i momenti di controinformazione e le proposte di lotta sulle tematiche ambientali o di beni comuni come acqua, istruzione, salute... Ecco le autoproduzioni che vanno anche al di là del bene-alimento, investendo anche il campo culturale, artigianale ed artistico. Un percorso teso a dare visibilità a quanti, fuori dalle logiche del mercato, non trovano spazi per affermare un modo diverso di vivere, di relazionarsi, di produrre. Come dire? La valorizzazione dei bisogni e delle piccole esperienze che nascono dal basso. Anche per il c.s.o.a. piccolo è bello!
Ed allora ecco come, a partire da soggetti diversi, con riferimenti, istanze e caratteristiche diverse, ma tutti presenti nel mercatino, si stia facendo un pezzo di strada insieme, uniti dalla valorizzazione del ritorno alle piccole esperienze dal basso, quelli che oggi si chiamano percorsi di sobrietà o, come diciamo noi, di decrescita o decrescita felice. Ed ecco che per chiarezza, trasparenza e completezza di questo discorso -così come ci veniva richiesto e speriamo di aver contribuito a dissipare la confusione, (ma anche di assumere la ricchezza) che vive sotto il cielo della Fiera del Naturale e delle Autoproduzioni, a partire da oggi chiameremo i nostri incontri "FIERA DELLA DECRESCITA"

03 dicembre 2008

DOMENICA 7 DICEMBRE AL CSOA CARTELLA

Leggendo un racconto, una poesia, un pensiero,
hai mai desiderato esserne l'autore?
Per una sera potrai almeno immaginarlo,
potrai essere Bukowski, Hemingway, Dick
o chiunque tu preferisca e, dopo una splendida cena,
potrai leggere i brani che prediligi.
E poi tutti a vedere, naturalmente,
"Essere John Malkovich".
Questa serata è la prima
di una serie di appuntamenti di dicembre
i cui proventi serviranno a finanziare
le prossime attività
contro la privatizzazione dell'acqua.

02 dicembre 2008

Crisi e Precariato: Pubblica Istruzione


01 dicembre 2008

senza titolo


L' ultima notizia, carica di paradigmi, è accesa
e come per incanto le minchiate diventano fatti.
Scivola la stagione sul mio essere ormai malato.
Se puoi domani vieni a farmi un pò di compagnia
e senza ascoltarci parleremo delle notizie accese.
Bacerò le tue frasi e accarezzerò le tue pause
vedrai, le nostre lingue saranno soddisfatte.
Le nostre orecchie, lo sai, voleranno altrove
probabilmente dentro stagioni inesistenti.
Non vorrò dimenticare mai come si perde
questo ti dirò domani quando non ascolterai.
Bacerai i miei silenzi e accarezzerai le mie labbra
come in un romanzo scritto un milione di volte.
Ascolteremo ancora stagioni inesistenti
e mentre grandi minchiate diventaranno fatti
voleremo serenamente, esattamente come l'asino.

Liviu Comescu
traduzione di Placido Venanzi

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