28 novembre 2008

PIU' DI OGNI ALTRA COSA

Qualche dubbio infiltrato nelle parole
si esibisce tra rancori genuini
 si associa a miracolosi dietro-front 
lasciandosi alle spalle 
mille abitudini ammuffite.
Dentro giorni luminosi e illuminanti
disgrazie e sventure aspettano
e non sarà di certo una gita.
C'è da accendere un' altra sigaretta
sorridere al sorriso disinteressato
invitarlo a cena e ungerlo col dubbio.
Tornare dal luminare col camice bianco
e svaligiare il suo centro commerciale
incendiare l'idea fraudolenta
smantellare le certezze dei cecchini
e più di ogni altra cosa
sventrare la parte inferiore del banco.

pino amaddeo

DOMENICA 30 NOVEMBRE AL C.S.O.A. CARTELLA


21 novembre 2008

PAUL CONNETT A REGGIO CALABRIA


20 novembre 2008

LE 8 R DELLA DECRESCITA

E' convinzione diffusissima che soltanto attraverso la crescita economica si possa garantire benessere per tutti. I telegiornali e i quotidiani non fanno altro che parlarci di PIL, rischio stagnazione e pericolo recessione, come se la nostra vita, salute, serenità, dipendessero esclusivamente da questi fattori che invece sono assolutamente economici. La “decrescita” è il tentativo di stravolgere questo principio, riportando al centro della nostra attenzione, dominata oggi dal mercato e dai suoi diabolici indici, l’uomo con i suoi bisogni reali.
La società della crescita, quella in cui viviamo, si regge sulla smania di accumulare denaro: a tal fine è necessario produrre sempre più merci, anche quando non servono, tanto la loro unica utilità è quella di essere vendute. Allora tutto diventa buono per questo scopo, tutto diventa merce: la terra, l’acqua, la scuola, la salute, noi stessi…
La società della decrescita non si basa sulla produzione di merci, bensì su quella di beni, di cose realmente utili al nostro fabbisogno. A stabilire se la nostra società sia in salute non può essere il PIL (il valore complessivo di merci e servizi prodotti), ma la disponibilità dei beni necessari a soddisfarne i suoi bisogni concreti.
A ben guardare l'aumento del PIL è inversamente proporzionale alla nostra serenità: un ingorgo di tre ore in autostrada sarebbe un aiuto per la crescita economica in quanto si utilizzerebbe una maggiore quantità della merce benzina, ma le persone coinvolte non sarebbero certamente felici di contribuire alla crescita del PIL. Al contrario, trascorrere una piacevole giornata in campagna, in compagnia dei propri cari, a contatto con la natura, magari guastando le produzioni di qualche contadino locale, sarebbe un danno per l’economia: ognuna di queste azioni non contribuisce alla crescita del PIL, anche se sicuramente ci rende felici!
Bisogna uscire dalla logica consumistica che il comprare è bello, che far girare l’economia ci rende persone migliori, bisogna considerare nocivo tutto ciò che è unicamente finalizzato a far crescere la produttività, al fare solamente perché bisogna fare, soprattutto perché, solitamente, alla base di queste produzioni non c’è una analisi seria delle conseguenze che possono derivarne per il pianeta e per il futuro nostro e dei nostri figli, in termini di inquinamento e di consumo di risorse finite.
Alla base della decrescita sta esattamente la consapevolezza delle catastrofi che la follia della crescita ha già causato: basterebbe vedere il video del premio Nobel Al Gore, “Una scomoda verità”, per capire quanti danni siano già stati fatti, danni che presto diventeranno irreparabili.
E le guerre per il petrolio, gli oltre 50 conflitti nel mondo per il controllo dell’acqua, la crisi finanziaria, ma anche l’emergenza rifiuti campana, gli scandali per le sofisticazioni alimentari, la precarizzazione totale del mondo del lavoro, sono alcuni fra i tanti segnali che mostrano come la vera utopia sia quella di pensare ad un mondo basato sulla crescita infinita: la decrescita può rappresentare la reale alternativa a questo distruttivo e irrazionale sistema, un’alternativa radicale ed incompatibile con esso.
Le 8 R della decrescita
Serge Latouche, un po’ il padre della decrescita, sostiene che, per abbandonare l’idea della crescita e quindi cercare il miglior modo di vivere, bisogna perseguire otto obiettivi: le 8 R!
1 Rivalutare: bisogna cambiare la scala dei valori della società. L’altruismo dovrà prevalere sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo libero sull’ossessione del lavoro, la cura della vita sociale sul consumo illimitato, il locale sul globale.
2
Ricontestualizzare: la società della crescita, per reggersi, ha bisogno di creare artificialmente bisogni e necessità per vendere sempre più merci. Bisogna ridare il giusto punto di vista alle cose, a partire dal contesto in cui si vive.
3 Ristrutturare: bisogna (ri)creare i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita, per orientarli verso una società della decrescita.
4 Rilocalizzare: consumare prodotti locali, decidere su scala locale, per bisogni locali. Se le idee devono ignorare le frontiere, i movimenti di merci e capitali devono invece essere ridotti al minimo, evitando i costi legati ai trasporti, sia in termini di infrastrutture che di inquinamento.
5
Ridistribuire: garantire a tutti l’accesso alle risorse naturali e ad un’equa distribuzione della ricchezza, assicurando condizioni di vita dignitose per tutti.
6
Ridurre: sia l’impatto sull’ambiente dei nostri modi di produrre e consumare, che gli orari di lavoro.
7
Riutilizzare: riparare ciò che è guasto anziché buttarlo in una discarica; bisogna superare l’ossessione, funzionale alla società dei consumi, dell’apparecchio all’ultima moda o ultramoderno.
8 Riciclare: recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività.

10 novembre 2008

IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO ?

Quando mi son rotto il cazzo di contare i peli del culo a padroni e padroncini, non ero ancora vecchio ma quasi. Dormivo dentro i sogni, correvo nella fretta e attendevo sereno altre sconfitte. Nel cortile del paradiso andavo raramente, accompagnavo angeli e demoni, sorrisi e qualche pianto, squallide gioie e dolori in quantità industriale, cinque caffè e qualche birra. Nelle notti lontane dai sogni scopavo con tua madre e lei era capace pure di amarmi, nell' illusione gigantesca di raggiungere il Prossimo. Abita qui la vita, tu lo sai che la vita abita qui, angeli e demoni si grattano il culo ma la vita abita qui e spesso attiva sconti e promozioni, buone per tutti, anche per chi si nasconde nella pasqua o nella natività. Non sono ateo, prego ogni giorno fuori dalla messa, nella piazza della chiesa, dietro le foglie cerco il presente, trovo il passato, scappa il futuro. Quando mi son rotto il cazzo di padroni e padroncini ero vecchio e delle sconfitte disconoscevo l' esistenza. Oggi mi addormento nel cortile del paradiso. Mi addormento tra angeli indemoniati e diavoli che si masturbano, sorrisi e pianti, gioie e dolori, caffè e birre, madri e figli. Il Prossimo sei anche tu, non devi nasconderti.
pino amaddeo

09 novembre 2008

Cava Chiaiano: i militari interrano rifiuti speciali

PARTE 1


PARTE 2

08 novembre 2008

UN MODO PER RICORDARE

Domenica 9 Novembre a Reggio Calabria
in piazza Camagna alle 10.30 del mattino
parallelamente alla “festa delle Forze Armate”,
un comitato cittadino organizzerà un Happening
per testimoniare un punto di vista diverso
su quello che è stato il 4 novembre
e su quelli che sono alcuni aspetti
delle attività militari sia passate che attuali.
L’immagine di base che muove questo evento
è quella che siano proprio le vittime della guerra a sfilare.
Siano loro soldati o civili.
Coloro che non possono più parlare perché deceduti
per una guerra ingiustificata ed ingiustificabile.
Sono i morti che portano la loro testimonianza
lasciando una traccia del loro passaggio:
una lettera, una poesia, una pagina di storia…
Un’occasione per riflettere su vecchi e nuovi lutti.
Un modo per ricordare.
C.L.C. (COLLETTIVO LIBERI CITTADINI)

04 novembre 2008

PALESTINA - IERI, OGGI...E DOMANI ?

incontro/dibattito con

Alì RASHID
già Primo Segretario Delegazione Palestinese in Italia
Michelangelo COCCO
giornalista del Manifesto ed esperto di Palestina e Medio Oriente
Nando PRIMERANO
di ritorno dai campi profughi palestinesi in Libano e Siria


A seguire una cena sociale
Iniziativa BENEFIT
a sostegno del Manifesto,
la cui sopravvivenza
è messa a dura prova dal decreto Tremonti,
insieme a quella di tante altre testate.

DIFENDIAMO LA LIBERTÁ DI STAMPA!

03 novembre 2008

SORSI DI VITA

Con una gomma in mano provo a cancellare
il mio futuro prossimo.
Artista sono stato quando ho pianto dentro la tua notte deviante,
ti ho sorriso dentro la mano, ti ho sfiorato per caso il fianco.
Ascoltavi le grazie divine e saltellavi sulle mie ossa fragili.
Sorsi di vita stracciata nella stalla del tuo umore altalenante,
anche giostre per adulti e orgasmi senza adulterio, calpestami !
Capita nella notte senza mordente di accarezzare l'attesa,
poi ti svesti di contese già archiviate persino dal messo.
Sciocchezze senza gambe che hai lasciato partire e tornare.
Cipolle, calze a rete e matite, dentro le valigie senza ruote.
Qualche grammo di empatia galleggia in un altro sorso di vino.
Dentro le mie notti prevale ancora il mio presente passato.
pino amaddeo

02 novembre 2008

Quale futuro si aspetta per i bambini di oggi ?

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