29 dicembre 2010

AUTORITRATTO



Bestemmiatore ma non credente
egocentrico di stampo circense
simpatizzante anticlericale
fanatico più di quanto basta
altalenante politicamente
nemico dei rapporti in classe
scettico sulla lotta di classe
amico dei rapporti orali
verosimilmente etero
invaghito del vecchio Satana
approssimativo quando sono sobrio
appassionato da poche passioni
incasinato dentro i labirinti
e sempre disposto a sbranare
la vostra maledetta mediocrità.

 
AUGURO UN BUON FINE ANNO
ED UN FANTASTICO 2011
AI LETTORI DI PIAZZA GIUFA'
 
pino amaddeo

28 dicembre 2010

PRELUDIO

Noi siamo i figli dei padri ammalati:
aquile al tempo di mutar le piume,
svolazziam muti, attoniti, affamati,
sull'agonia di un nume.
Nebbia remota è lo splendor dell'arca,
e già all'idolo d'or torna l'umano,
e dal vertice sacro il patriarca
s'attende invano;
s'attende invano dalla musa bianca
che abitò venti secoli il Calvario,
e invan l'esausta vergine s'abbranca
ai lembi del Sudario...
Casto poeta che l 'Italia adora,
vegliardo in sante visioni assorto,
tu puoi morir!... Degli antecristi è l'ora!
Cristo è rimorto !
O nemico lettor, canto la Noia,
l'eredità del dubbio e dell'ignoto,
il tuo re, il tuo pontefice, il tuo boia, il tuo cielo,
e il tuo loto !
Canto litane di martire e d'empio;
canto gli amori dei sette peccati
che mi stanno nel cor, come in un tempio,
inginocchiati.
Canto le ebbrezze dei bagni d'azzurro,
e l'Ideale che annega nel fango...
Non irrider, fratello, al mio sussurro,
se qualche volta piango :
giacché più del mio pallido demone,
odio il minio e la maschera al pensiero,
giacché canto una misera canzone,
ma canto il vero!

Emilio Praga
Novembre 1864

LA SCAPIGLIATURA


Sorse in Italia dopo il 1860 e terminò, grosso modo, nel 1875. Comprese, in senso stretto, un gruppo di poeti e scrittori milanesi o viventi a Milano (Emilio Praga, Arrigo Boito, Iginio Tarchetti, Giovanni Camerana, Carlo Dossi), cui più tardi sono stati accostati alcuni prosatori piemontesi (Giovanni Faldella, Enrico Calandra) e ai quali si possono aggiungere i romanzi giovanili di Verga e alcune liriche di Carducci.
Il temine "scapigliatura" venne usato per la prima volta in un romanzo di Cletto Arrighi, come traduzione del francese "boheme"; come fenomeno letterario fu essenzialmente espressione di anarchismo borghese: gli scapigliati erano difatti intellettuali che non accettavano le strutture borghesi, nelle quali vedevano la negazione dei loro ideali di arte e dei valori in cui credevano. Fu, tuttavia, una presa di posizione sterile, in quanto essi non seppero proporre soluzioni.
La Scapigliatura fu un fatto essenzialmente milanese, in quanto Milano era la città più progredita sotto l'aspetto economico e sociale e dove le vecchie concezioni del mondo e dei rapporti sociali si stavano rapidamente dissolvendo. Qui il contrasto fra intellettuali sognatori e borghesi era più aspro.
Le soluzioni artistiche adottate furono anch'esse anarchiche: gli scapigliati cercarono un'arte nuova con cui dire le sensazioni nuove che provavano, aderendo a quella società moderna che li attraeva e, nello stesso tempo, li respingeva. Perciò si accostarono ai poeti maledetti francesi (che prendevano in considerazione l'orrido oggettivo, non quello sentimentale del Romanticismo, gli aspetti orridi della realtà del loro tempo) e ai naturalisti francesi che volevano la rappresentazione del vero.
Questa assunzione di elementi dalle culture straniere (in verità poco fusi e, quindi, artisticamente sterili) rappresentò un fatto positivo, poichè corrispondeva all'esigenza di sprovincializzare la cultura italiana, portandola a diretto contatto con le più significative esperienze culturali straniere, soprattutto francesi.
Altro importante carattere fu la complementarietà delle arti: non esistevano più arti isolate, come la letteratura o la musica, ma l'artista doveva conoscere la molteplicità delle espressioni artistiche e fondere, nella letteratura, l'esperienza pittorica, quella musicale, insomma i valori espressivi della cultura.
"I colori, gli odori, le forme hanno occulti e stretti eapporti con la musica, e verrà tempo in cui si canteranno e suoneranno dal vero un mazzo di fiori, un vassoio di dolci, una statua, un edificio, come oggi un foglio di romanza o uno spirito di melodramma, aperti sul leggio".
(C. Dossi, Note azzurre)
Si può considerare il componimento Degli anticristi è l'ora di Emilio Praga il manifesto della Scapigliatura: in esso si afferma la necessità di contrapporre agli ideali romantici ormai in crisi, altri ideali, pur nella consapevolezza dell'impossibilità del loro intento. Si procede alla demolizione di vecchi miti, come quello di Manzoni, scrittore in gran voga durante l'epoca romantica, ritenuto simbolo dell'Italia borghese e clericale.
Per la loro produzione letteraria, gli scapigliati non tollerano preclusioni; la realtà va cantata in tutti i suoi aspetti, "non solo il cielo, ma anche il fango"; l'indagine viene estesa al subconscio, predominano i temi della letteratura noir, c'è un amore generico per la vita dissipata e il vizio, si guarda con simpatia il suicidio. Si contestano i valori borghesi di religione, patria e famiglia. Il linguaggio usato è semplice, spontaneo, ricco di innesti dal dialetto; non hanno però propositi popolari: ai valori borghesi che combattono non vogliono opporre le qualità del mondo popolare.

27 dicembre 2010

prossimamente...lontano dai vostri schermi

23 dicembre 2010

BUON NATALE

...e magari hai pure pagato per diventare imbecille
incontrerai una donna o forse l'hai già incontrata
abbastanza stupida o finta intelligente...sciocca
e metterete su famiglia e alleverete bambini idioti.
Le vostre chiese sono ancora aperte
le vostre spalle sono ancora salve
il vostro buon senso è ancora di moda.
Le bandiere, oggi più che mai mi fanno paura
voi costruite la vostra fortuna sulle bandiere
e di rivoluzionario non avete proprio un cazzo
e non avete un sorriso per chi ama
parlo di sorrisi e non dei vostri sporchi soldi.
Non dico che un giorno tutto questo finirà
e mi battete le mani, perchè a voi va bene
a voi va bene esattamente così, infami !
Non parliamo più di quanto vino ho bevuto
parliamo di cose serie adesso
discutiamo democraticamente :
aprite gli armadi bastardi
e chiudete per sempre le bocche.
...alla fine hai pure pagato per essere così
e manderai tuo figlio nella scuola giusta
te ne straffotterai che diventerà come te
perchè sei convinto che non c'è nulla da fare
ti hanno catechizzato bene i tuoi maestri.
Parlo di sorrisi e non dei vostri sporchi soldi.

p.a.

10 dicembre 2010

PI SEMPRI

E' ancora luntana a sira
chi tuttu u suverchiu
ava essiri u nostru.
E' ancora luntana l'ura
chi iti e circati a limosina
'nte stradi e senza scarpi.
E' ancora luntanu u minutu
chi a puntati nto culu
vi ccumpagnamu a zappari.
Ancora è tempu vostru
ancora navigati 'nta l'oru.
Ma carunu i muntagni
cari diu cu tutti i santi
si passisciuni puru i juri finti
si fermunu i rriloggi
vi mangiunu i vostri stessi cani
e quandu non sapiti chiù
a cu mi ci circati pirdunu
'nchianati suli suli supra a cruci
e vi purtati luntanu i ccà,
luntanu i ccà pi sempri
tutti i vostri maliritti piccati.

pinuzzu amaddeo
 
p.s. : chiedo scusa per il mio pessimo dialetto

01 dicembre 2010

IL MIO SORRISO

Mentre io provavo ad amare mi rubavate il sangue per venderlo ed andare a puttane
Nel silenzio della pace con i vostri maledetti artigli mi avete danneggiato il sorriso
Dovreste fare i conti con la vostra ingordigia e non con la mia pessima educazione
Avete incendiato la quiete della mia volontà, del mio altruismo, della mia vita
Mentre io sognavo un mondo senza sopraffazioni, pensavate alle vostre tasche
Non potrò mai dimenticare, ogni mia lacrima, ogni mio incubo, ogni notte
Il mio sorriso ha voglia di rialzarsi e non vuole essere più ricattato. Dio Cristo !
Mentre io provavo ad amare, cercavate nel mio cassetto i miei sogni, per venderli
Nel silenzio della pace con le vostre zanne mi avete massacrato le carezze
Dovreste fare i conti con la vostra ingordigia e non con la mia pessima educazione
Avete incendiato la quiete della mia volontà, del mio altruismo, della mia vita
Mentre io sognavo un mondo senza sopraffazioni, pensavate alla vostra pancia
Non potrò mai dimenticare, ogni mia lacrima, ogni mio incubo, ogni notte
Il mio sorriso ha voglia di rialzarsi e non sarà mai più ricattato. Dio Cristo !
Mentre io provavo ad amare, saccheggiavate la mia fantasia. Poveretti !
Avete incendiato la quiete della mia volontà, del mio altruismo, della mia vita
Non potrò mai dimenticare, ogni mia lacrima, ogni mio incubo, ogni notte
Mentre io provavo ad amare mi rubavate il sangue per venderlo ed andare a puttane
Nel silenzio della pace con la vostra sporche zampe avete calpestato il mio bene
Mentre io sognavo un mondo senza sopraffazioni, pensavate ai vostri maledetti averi
Il mio sorriso ha solo voglia di rialzarsi, perché è necessario. Dio Cristo !

Pino Amaddeo

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