30 ottobre 2008

VARI ED EVENTUALI RITORNI



Nel silenzio del gesto senza ritorno
appagato soltanto da colori inefficaci
e all'inizio di un evento fallimentare.
E' il passato di una triste apparenza
forse la vivacità di un incontro non voluto.
Non si arruginiscono neanche i contorni
col gocciolare dei colori inefficaci
e mordendo il fallimento iniziale dell'evento.
Sembra oggi, dentro questo silenzio
nel gesto senza ritorno, senza proclami,
senza alcuna privazione.
Si muove tra colori inefficaci
gocciolando tra i morsi
il fallimento globale della permanenza.
Resto e non protesto, calpesto lo stesso spazio
sulle stesse gocce inefficacemente colorate.
Riesco ancora a sudare
dentro la vivacità di un incontro
che ha cercato le mie ragioni,
che ha inghiottito le mie colpe,
convertito il disordine, trasformato il bisogno
dipinto la permanenza con colori inefficaci.
Vari ed eventuali ritorni scoppiano sempre.
Scintille coloratissime e non gocce.
I giochi d'artificio non mi hanno mai coinvolto.
Pino Amaddeo

20 ottobre 2008

PaRoLe A PeSo TORNA AL CSOA "A.CARTELLA" venerdì 24 ottobre il 26° appuntamento


Certamente la poesia stenta a farsi strada in una società piena fino all'orlo di spot, fiction, reality, politologhi e "borse della finanza che sembrano ascensori supersonici". In un'era ricca di concetti geneticamente modificati e nuovi simbolismi, il reading di Poesie ed Estemporanei Estrapolati giunge, tra le peripezie che di solito servono a temprare il carattere dell'avventuriero, al suo 26° appuntamento con consapevole (in)genuinità. Sarà il CSOA "A.Cartella", a Gallico in via Quarnaro I, ad ospitare i poeti di "PAROLE A PESO" venerdì 24 ottobre alle ore 22. La differenza molte volte sta nel cercare le differenze nei dettagli ed accorgersi finalmente che differenze non ce ne sono. Hasael, Francesco Villari, Pino Amaddeo, Dario Tione e Sergio Branca: questi gli artisti che leggeranno i loro pezzi accompagnati dalle musiche del maestro Giancarlo Galante. Il pubblico, come sempre avviene nei reading organizzati da Autoproduzioni Appese, ha l'opportunità di diventare protagonista, quindi chiunque tra i presenti potrà leggere brani propri o anche di altri autori: in sostanza una sorta di pronto intervento per poetranti irritati.

19 ottobre 2008

FACCENDE COLORATE

Quarant’ anni, due bambini, una moglie, “mezzo” cane nero dal morso facile, un quarto di vino rosso sul tavolo della cucina: cifre del mio avvento in casa Amaddeo. Il ritmo di fondo è piuttosto accelerato qui, tanto da far sperimentare a chi scrive la sensazione di venire risucchiata, per qualche ora, in una dimensione familiare “sismica” (affinchè si sgretoli la comune fantasia che i poeti vivano in una sorta di “penombra contemplativa” , quasi immuni dalla realtà quotidiana). Ci incontriamo per parlare di ciò che l’autore stesso considera una sorta di “effetto collaterale” del suo fare poesia : la pubblicazione dell’ antologia “CAMMINO”(ed. CITTA’ DEL SOLE, 2007), che raccoglie alcuni dei suoi versi più recenti. Dopo qualche minuto, piacevolmente stordita dai deragliamenti verbali del nostro poeta, abbandono definitivamente le mie ambizioni recensionistiche, tentando una parafrasi di ciò che desidera raccontare di sé. Pino Amaddeo scrive da quando di anni ne aveva 15. Nei primi tempi la poesia rappresenta per lui un meccanismo di difesa contro un dolore precoce, per poi lasciare spazio a riflessioni pungenti, ma mai ciniche, circa il peso che la menzogna e l’ipocrisia giocano sui comportamenti umani, o ancora all’affermazione di una diversità nel sentire, al ritrovamento dell’incanto in un ideale vasto, all’emancipazione personale dalla falsità. Nell’atto dello scrivere non avverte l’urgenza di essere mittente di un messaggio, pertanto non riconosce destinatari specifici, non si traveste da censore, non pretende che le sue emozioni abbiano riscontro al di fuori di sè. Porta all’esterno un materiale in evoluzione, che gli appartiene , nel tentativo di identificare tracce di verità, per diventare più simile , nei fatti, alla percezione che ha di sé stesso. Una poesia vissuta come “spazio liberato”, che trova completamento ed esaltazione in un’esperienza artistica “totale” come quella del laboratorio letterario “ Parole a Peso” , della quale Pino Amaddeo, da circa un anno e mezzo, è fautore e co-protagonista , contesto in cui le parole vengono stressate dalla musica , il poeta è chiamato ad essere attore ed il fruitore ad utilizzare tutti i sensi di cui dispone.
Mi appare estremamente divertito e compiaciuto, infine, quando si assimila alla figura di Giufà, quasi a voler provocare quanti lo tacciano di scarso pragmatismo ed anacronistica ingenuità. Saranno gli stessi che, loro malgrado, non possono evitare di riconoscersi nei versi che seguono?
Giusi Spagna
(YALLA-Associazione Culturale Liberi Tutti)

Stai fermo sul tuo piedistallo senza un briciolo d’orgoglio
stai fermo già al traguardo mentre io sto partendo
nella direzione opposta, verso le scalinate della gente.
Aspetti col fucile in mano la mossa del tuo avversario
ma non ti defecano addosso nemmeno i piccioni,
stai lì per caso, forse non lo sai, ma stai lì per caso.
Poca cosa è il tuo passo, poca cosa è il tuo dire
le tue faccende colorate servono a chi
ha cornici da sprecare o inchini interessati.
Strade per niente diritte cerchiamo noi
coltivatori di palesi azioni e canti d’amore.

17 ottobre 2008

IL MERCATINO DELLE AUTOPRODUZIONI NATURALI AL PARCO "CARTELLA" DOMENICA 26 OTTOBRE


16 ottobre 2008

MISERIA E DIFFERENZA

Quando nella miseria di una differenza
si sgretola la paura e si slacciano le scarpe
accendo la parola, brucio l' ultimo rimorso
condivido poco e riesco a volare
nel cielo, con gli asini.
Ma chi mi ha detto come ti chiami ?
Non ti ho chiesto come ti chiami !
Quando la differenza è una miseria
si incarna la paura
guardo le mie scarpe
e vedo che sono a strappo
accendo parole, cerco rimorsi
e mi ricordo degli asini che
tengo nel corridoio tra libri antichi e penne di gallina.
Dell'altro sogno, quello che facevo da bambino,
mi manca l'ultimo episodio
certo questa è un altra storia
ma vive nella miseria della differenza
senza lacci e senza rimorsi
nel cielo colorato e tra asini senza ali.
Quando miseramente nelle differenze
si alimentano paure, si bruciano parole,
si accendono rimorsi, si condivide tutto ciò che è niente
senza cielo, senza asini
a prescindere se sono alati o meno
a quel punto, in quell'esattissimo istante
la paura non vince e non perde
la paura non ti è nemmeno avversa
la prendi per mano e prendete il caffè
ragionate insieme, dormite insieme.
L' altro sogno, quello che facevo senza ali
l' ho liberato nell'orto del mio vicino
che riflette tanto e pensa poco
sogna asini che faticano
galline che non pisciano mai
e forse per questo parla poco.
Quando la miseria si fonde con la differenza
la paura ha paura,
vuole il caffè amaro
tu riposi e lei non ti riconosce più.
Diglielo anche a tua sorella.
pino amaddeo

15 ottobre 2008

AUT.IN contest

I due mondi paralleli della vasca da bagno,
come luogo di vita vissuta e della Fintoonesia,
terra inesplorata dalla vita immaginifica
tendente all’ideale.


Naturalmente le cose vanno viste ed elaborate dal concetto che ne è fondamento. Lo sguardo dall’esterno è invece la possibilità di carpire le caratteristiche che una madre non noterebbe mai nel proprio figlio.
Ecco quindi la voglia di
“Aut In Contest”!!!
Punta l'obiettivo, intingi la piuma nell'inchiostro e partecipa!

Le tematiche che vedranno coinvolti gli occhi esterni riguardano i due mondi paralleli della vasca da bagno e della
Fintoonesia.
La vasca da bagno è il luogo attraverso il quale approdare ad un'isola felice, quella che ognuno di noi ha voglia di inventarsi ogni volta ne ha voglia. La vasca rappresenta il desiderio di trattenere l'elemento che più identifica la vita, rappresenta anche il bisogno di proteggersi da questa. Perchè no? Non solo il cinema ci lascia entrare dalla finestra del bagno, anche la fotografia.
Ehyy Ah Fintoonesia! Benvenuto nel mondo inesplorato nel quale l’ideale si mischia alle reali necessità di confrontarsi e redimersi, di crescere e comprendere nomi, cose, città, animali, e persone della Fintoonesia. Attraverso le derive linguistiche possibili aiuta il nostro inviato Carmine Abbagnale a ridisegnare le rotte nascoste alla colonizzazione estrema!
Il materiale dovrà essere inviato entro il 10 dicembre 2008 a
appese@autoproduzioni.net
Inserire nome, cognome, età, e-mail, titolo delle opere, e la relativa certificazione di originalità e di inedito per ogni opera inviata. L'invio del materiale implica la dichiarazione da parte del mittente di essere l'unico proprietario dei diritti connessi alla creazione manlevando Autoproduzioni Apppese e iNscena Magazine da eventuali diritti avanzati da terzi.I dati personali sono tutelati secondo le norme vigenti sulla Privacy dell'articolo 675/96.
Il materiale raccolto sarà organizzato per costruire un evento artistico
che vedrà esposte le fotografie e allestito un reading letterario
estemporaneo estrapolato di Autoproduzioni Appese.
iNscena Magazine si riserva il diritto di pubblicazione
futura sulla rivista edita da Farandula.


_ENG_

Naturally everything must be seen and elaborated from the basic concept. Looking from the outside in means being able to understand characteristics that a mother wouldn't be able to see in her own child.That's why we have a desire for the "Aut.In Contest".The themes, that the outside eyes will be involved in, regard the two parallel worlds of the bathtub, seen as a place that you live in, and Fintoonesia, an unexplored land of imaginific life tending towards the ideal.Let's look deeper:The bathtub is a place through which you reach a land of contentment, the one that each of us would like to invent each time we feel like it. The tub represents the desire to hold on to the element that identifies life, it also represents the need to protect ourselves from it. Why not? It's not only the cinema that allows us to climb through the bathroom window, but also photography.Welcome to the unexplored land in which the ideal mixes with the real need to face our inner selves and redeem ourselves, to grow and comprehend names, things, cities, animals as well as the people of Fintoonesia. Through the possible linguistic origins help our envoy Carmine Abbagnale to redesign the hidden routes to the extreme colonization.
Any material must be sent in by 10 december 2008 at

12 ottobre 2008

L’acqua calabrese e la crisi finanziaria globale

Accingendoci a bere un sorso d’acqua da una qualsiasi fontana di una qualsiasi piazza calabrese, ci verrebbe mai da pensare alla crisi finanziaria che sta scuotendo le borse mondiali? Non sarebbe certo un pensiero da pazzi, vista l’intricata vicenda che dalla Calabria ci porta in Germania, passando prima dalla Francia e poi dall’Irlanda…Che l’acqua calabrese fosse ormai in mano alla multinazionale francese Veolia non è una novità: è risaputo infatti che questa società transalpina, leader mondiale nella gestione delle acque e dei rifiuti, detiene il 46,5% del pacchetto azionario della Sorical, la società mista pubblico-privata che gestirà fino al 2034 il complesso acquedottistico regionale, l'approvvigionamento idrico e la fornitura all'ingrosso di acqua potabile a comuni ed altri enti.Un po’ meno noto è che a maggio la Sorical ha firmato un contratto di rifinanziamento da 240 milioni con la banca irlandese Depfa, specializzata in operazioni di credito al settore pubblico. La Veolia si doveva fidare molto di questa banca, visto che un altro mutuo da 115milioni è stato contratto anche da Acqualatina, società controllata dai francesi che gestisce il servizio idrico per la provincia di Latina.Questi non sono certo casi isolati in Italia, dove la Depfa è molto attiva: nel suo bilancio 2007 ha dichiarato 34,5 miliardi di crediti con il settore pubblico italiano. Tra questi fondi, anche quelli conseguenti alla stipula dei contratti con il comune di Milano dei cosiddetti “derivati”, ovvero operazioni che spostano nel tempo il pagamento dei debiti, il cui valore viene legato a altri fattori come azioni, obbligazioni o indici azionari. Questi contratti hanno portato poi al coinvolgimento di Depfa in un’inchiesta per truffa aggravata.La banca irlandese, nel luglio 2007, era stata acquisita per 5,7 miliardi di euro dalla Hypo Real Estate, istituto di credito tedesco specializzato in mutui che, coinvolto pesantemente nell’attuale crisi finanziaria, rischia il fallimento nonostante il notevole intervento del governo tedesco e delle principali banche che hanno stanziato 50miliardi di euro.Proprio le “allegre” speculazioni della Depfa, definita dal Financial Times ormai “morta”, e le conseguenti gravissime perdite, avrebbero provocato la profonda crisi di liquidità in cui si è trovata la Hypo.E questa sarebbe la banca cui si è affidata Sorical per far ripartire gli investimenti!Quanto inciderà questo crack nelle attività della Sorical, nelle manutenzioni degli acquedotti, nella qualità del servizio idrico?Potremmo rispondere a queste domande solo con delle congetture. Non abbiamo invece il minimo dubbio su chi ricadranno le eventuali conseguenze economiche! Già sappiamo chi sarà a pagare!
by TerritoRiot

08 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI CENTRI SOCIALI

Appello alla mobilitazione Sabato 11 OTTOBRE 2008
Non fu la prima e non sarà l'ultima... Era il 12 marzo 2001 quando, dopo lo sgombero della casa del goliardo, da una nuova occupazione di uno stabile abbandonato nel quartiere popolare dell'Albergheria, la città di Palermo ha visto nascere l'esperienza del centro sociale occupato e autogestito "ExKarcere"; esperienza che prende le mosse proprio da un'occupazione che è al tempo stesso riappropriazione di spazi sociali e di luoghi di autonomia politica, ma anche risposta determinata e conflittuale alla speculazione edilizia nei centri storici perpetuata dalle varie amministrazioni cittadine che nel tempo si sono succedute. Esperienza importante per la nostra città perché è stata la prima occupazione di un centro sociale a Palermo dopo un decennio in cui la città era rimasta senza spazi autogestiti o occupati. Tutto ciò nasce dall'esigenza di rilanciare sul piano teorico e pratico un nuovo agire politico in netta collisione con il sistema partitico e con le istituzioni che nel nuovo scenario globalizzato hanno assunto forme peculiari di invasività e controllo. Nella distanza incolmabile con ogni forma di dialogo e di ricerca del compromesso tipica della politica formale, queste nuove pratiche hanno avvicinato la Palermo più popolare a forme di partecipazione autonoma e diretta alle battaglie che la vedeva coinvolta, sviluppando così, nei tanti soggetti sociali della città normalmente non interessati alle logiche istituzionali, un concetto di politica orizzontale e mai di rappresentanza. Le ultime elezioni ci dimostrano inequivocabilmente come la scelta di compatibilità e di piena integrazione al sistema economico capitalista e a quello parlamentare, portato avanti da tutto il mondo della sinistra istituzionale, abbia infine portato alla luce tutte le contraddizioni e le falsità di questa presunta alternativa politica accelerandone la prematura scomparsa. Una scelta di convenienza politica che oggi oltre a mettere in crisi l'esistenza stessa di questi partiti, ha soprattutto compromesso, nell'immaginario collettivo, l'idea stessa di una alternativa possibile all'esistente. Conseguenza di questa scelta di campo è peraltro la passiva accettazione dell'incontrastato dominio politico dell'attuale governo Berlusconi, le cui prime scelte stanno già delineando un sempre più pesante attacco ai diritti dei lavoratori, dei precari. Un progetto politico, quello del centro-destra, che agevolato dalla complicità veltroniana, sul concetto di "emergenza" ha da subito imposto le sue linee direttive basate su pesantissimi tagli nel campo dell'istruzione, dell'università-ricerca, delle spese sociali; su riforme legislative che aumentano il controllo sociale, palesemente antidemocratiche (dal federalismo alle riforme giudiziarie); sulla definitiva svalutazione del lavoro salariato, su una ancora più pronunciata istituzionalizzazione della precarietà del lavoro e della vita; e soprattutto sulla sistematica repressione di ogni forma di dissenso politico e incompatibilità sociale sostenuta attraverso militarizzazioni forzate dei territori e strumentali criminalizzazioni ogni qualvolta emergano forme di reale antagonismo. ExKarcere ha rappresentato in questi anni una significativa espressione cittadina di antagonismo che, rifiutando la logica del compromesso con le istituzioni, ha ostacolato in più di un'occasione i processi di valorizzazione del capitale nella metropoli, attirando così la decisa risposta degli apparati repressivi. In questi sette anni però la resistenza determinata dei compagni e delle compagne ha saputo avere la meglio sulle continue minacce di sgombero e su tutte le iniziative giudiziarie e poliziesche che ci hanno colpiti, continuando con fermezza il lavoro politico all'Albergheria e in tutta la città. Il potere tenta nuovamente di cancellare una storia fatta di lotte sociali, di battaglie di riappropriazione di diritti e grandi mobilitazioni di piazza lontane anni luce da ogni schematismo di partito e da ogni forma di delega e di rappresentanza in una metropoli caratterizzata da uno stravolgimento delle relazioni sociali e da modernizzazioni imposte da modelli neo-coloniali.
Dalla nascita, poco prima del g8 a Genova, l'ExKarcere ha saputo essere punto di riferimento per migliaia di giovani palermitani e per intere fasce di proletariato dei quartieri popolari palermitani al fianco dei quali siamo scesi in piazza ogni volta che si e' trattato di impedire uno sfratto o uno sgombero o di sostenere la lotta per la casa, per un reddito garantito lavoro o non lavoro, quando si e' trattato di opporsi al vertice ONU tenutosi in una Palermo blindata oppure quando si e' rilanciato il ruolo del 1 maggio e della lotta contro la precarietà e per un reddito garantito costruendo la Palermomayday; ha saputo farsi portavoce delle istanze di chi in città lotta per il problema abitativo, combattendo al loro fianco gli sfratti e organicamente con le fasce proletarie di popolazione che affrontano quotidianamente i drammi prodotti da miserie e speculazioni; è stato accanto ai lavoratori in agitazione della FIAT di Termini Imerese e di fronte alle agenzie interinali per reclamare lavoro, reddito e dignità; è stato protagonista delle grandi mobilitazioni contro il Ponte sullo Stretto e contro altre grandi opere (la prossima costruzione dell'inceneritore di Bellolampo) denunciandone non solo invasività, inutilità e pericolosità per l'ambiente e la salute, ma opponendosi soprattutto ad un modello di sviluppo, che fa degli interessi economici delle varie lobbies imprenditoriali (del cemento, della guerra...) l'unico criterio valido per determinare le vie al "progresso" di un determinato territorio, non preoccupandosi di distruggere irreversibilmente le naturali vocazioni e le specificità dei luoghi, delle popolazioni, delle relazioni sociali; ma ExKarcere è stato in questi anni anche sinonimo di antifascismo militante, pratica coltivata oltreché con una politica culturale e di controinformazione, soprattutto impedendo la conquista di agibilità politica cittadina alle formazioni neofasciste e andando in controtendenza con un atteggiamento "vittimista" nei confronti del tema "antifascismo" che va per la maggiore in alcuni territori anche fra le realtà di compagni sia a Palermo che nel resto d'Italia.
Oggi, questo bagaglio di lotte e idee di cambiamento è messo in discussione dall'ennesima manovra affarista dell'amministrazione Cammarata (Forza Italia), che, mettendo in campo il suo apparato poliziesco-repressivo, si vuol riprendere un posto di valore dalla cui vendita a enti privati tanti governanti troveranno il proprio portafoglio più gonfio.
In opposizione a politiche securitarie e pratiche di controllo sociale che vorrebbero reprimere e cancellare quelle realtà che, sempre in prima linea nella costruzione e diffusione di lotte dal basso, hanno saputo generare e interpretare le istanze di una vera e propria conflittualità di classe, rispondiamo indicendo nel giorno 11 ottobre 2008 un corteo nazionale dei centri sociali che, sull'onda della radicalità e della determinazione che ci ha contraddistinto in questi anni, risponda con la dovuta rabbia ai processi di militarizzazione delle politiche di ordine pubblico e di repressione delle esperienze di lotta. Nessuno fermerà la nostra voglia,il nostro bisogno di conquistare spazi di agibilità politica nella nostra città, giorno dopo giorno, ci riprenderemo metro dopo metro, pezzo dopo pezzo le strade e le piazze, per creare spazi di contro potere da contrapporre alle logiche capitalistiche.
Invitiamo dunque la cittadinanza, i compagni e le compagne di tutt'Italia, e tutti coloro i quali sono ancora pronti a difendere la legittimità e il ruolo politico e sociale che spazi antagonisti quali l'ExKarcere svolgono nelle metropoli, a partecipare con la propria determinazione al corteo in difesa degli spazi sociali e delle realtà autonome continuamente minacciate dalla repressione del comando capitalista.


EXKARCERE RESISTE... NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI CENTRI SOCIALI PALERMO


Sabato 11 OTTOBRE 2008
Concentramento ORE 16 VIA MONGITORE 77
(davanti ExKarcere)
per info e adesioni:

excarcere@ecn.org

07 ottobre 2008

E' NATO IL BLOG DI AUTOPRODUZIONI APPESE

Autoproduzioni Appese è la concretezza di una verità nascosta tra le trame larghe di una bugia ben detta… Autoproduzioni Appese è la costola di Adamo che impaurita dal maltempo preferisce arrostire alla griglia piuttosto che reinventarsi in Eva. In una Eva furba e bellissima, misteriosa e appetibile come un manoscritto di un vecchio parente ritrovato in un anfratto del ripostiglio e sul quale la polvere ha deciso di riposare in attesa paziente di un soffio che ne lasci intravedere il titolo: PaRoLe A PeSo!Il laboratorio letterario PaRoLe A PeSo è la naturale espressione dell’urgenza di operare in modo parallelo ma indipendente dal sistema di comunicazione di massa in essere. Le parole sono un peso che va portato con orgoglio. Meritano di viaggiare serenamente attraverso gli uomini ed il tempo. La proposta nasce nell’ottica di attraversare le forme della letteratura in tutte le sue forme (dalla poesia al racconto, al romanzo, all’improvvisazione su temi in divenire) e sottolinearne gli aspetti caratterizzanti ed il potenziale delle parole. L’idea è di proporre (rivendicare in qualità di mandanti) la libertà delle parole incastonando gli accenti e le espressioni affinché la comunicazione in senso esteso, vittima di stereotipati compromessi, possa realmente far parte del quotidiano in tutti i suoi aspetti e nelle forme in cui si manifesta. Non necessariamente un vincolo per “pochi eletti”, piuttosto la cartina al tornasole di quanto succede quotidianamente attorno a noi. Chi la vita la vive e ne trae spunto, anche a partire da un semplice input, per la creativa struttura di incroci stilistici e contaminazione culturale. I poeti sono quindi liberi interpreti dalle spalle larghe. La musica che accompagna le letture ne racchiude insieme la comprensione e l’essenza. Nello specifico, l’alternarsi dei poeti coinvolti è anche la voglia di comparteciparne la proposta e ciò che da essa può scaturirne. Un’Alcoolisti Anonimi della scrittura. Un’anticamera ideale… La dinamicità delle letture è scandita dello spazio dedicato agli “Estemporanei Estrapolati” nel quale chiunque ne abbia voglia può contribuire con la propria esperienza. Contributo all’esperienza ed al motivo per il quale PaRoLe A PeSo resta un’itinerante viaggio tra le culture e gli aspetti colti (o ancora da cogliere) del nostro tempo. PAROLE A PESO… PAUROSI APPESI… COME SE LA MERCIFICAZIONE DEL CORPO E DELLA MENTE POTESSE ESSERE ACCETTATA PERCHE’, ESSENDO IN OFFERTA, PER QUESTA SETTIMANA POSSO PERMETTERMI ANCH’IO IL MIO CHILO E MEZZO DI MINCHIATE A FETTINE. PAROLE APPRESE… PAROLE A PESO… CONVIENE METTERSI A DIETA!

06 ottobre 2008

MINUSCOLE ORME



Divertito dalle troppe assenze banali,
non mi ero accorto della tua presenza.
Impantanati senza calze tra le orme,
bagnati da gocce salate e stupidi sorrisi.
Un insetto passeggia sul tuo alluce,
l'ombra è anche sua.
Mi piacciono tanto i tuoi piedi,
loro non sorridono mai,
disegnano percorsi praticabili,
rinnegano teorie, non sempre.
Distratto dalle mancanti banalità,
mi ero scordato della mia presenza.
Impantanati senza calze tra le orme,
riarsi da sorrisi senza sale, stupidi.
Siamo davvero stupidi sotto l'ombra,
mi piacciono i tuoi piedi asciutti
disegnano tragitti percorribili.
Mi diverte la banalità delle assenze e
non mi accorgo della tua presenza.
Sono qui e non rammento bene...
forse la teoria delle orme,
impantanati senza calze, asciutti, inariditi dai concetti,
pratiche seppellite dai nostri piedi, assenze e banalità...
sorridi. Un insetto passeggiava sul tuo alluce,
l'ombra adesso è solo tua. Minuscole orme si allontanano.

p.a.

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