16 luglio 2008

IO E LA FORMICA

Buonanotte a gli internauti di tutto il mondo.
Buongiorno per chi leggerà questo post domattina.
Sono sicurissimo che nessuno, dico nessuno di voi, crederà a quel che sta per leggere, lo capisco perfettamente, non vi preoccupate, non mi offenderò, prendetela come se fosse una favola.
Questo pomeriggio, alle quindici e trenta, uscivo da un bar dopo aver bevuto e quasi gustato un caffè dolce, mi fermo un attimo, davanti all'ingresso e accendo la mia sigaretta, una Camel light, anzi blu, il termine light è stato vietato, i miei piccoli occhi puntano una formica, la fisso, almeno per sei-sette minuti la fisso e la invidio,il tempo di consumare quasi tutta la bionda, desidero di essere lei o quantomeno un suo simile per comunicare con lei, mi convinco che questa seconda opzione è quella che più mi appagherebbe, provo ad accendere un' altra sigaretta ma non è possibile, non c'è gas nel mio accendino, vorrei rientrare nel bar per comprarne uno ma, non voglio perdere di vista la mia nuova amica, che sta sempre lì, percorre i suoi cinquanta centimetri e poi torna indietro. Ho bisogno d'aiuto. Qualcuno che tenga d'occhio la formica oppure che mi faccia la cortesia di entrare nel locale ed acquistare per me un nuovo accendino o ancora meglio un passante che dia fuoco alla mia maledettissima sigaretta. Non passa nessuno,su quel marciapiedi passano solo i minuti, la formica ha gia percorso un chilometro e ancora non sa di aver sbagliato posto,perchè se nessuno passa a nessuno cadrà mai una briciola di pane, una briciola di cornetto, di patatina o di che cazzo ne so. A nessuno cadrà mai nulla e lei percorrerà quei cinquanta centimentri ancora e per sempre come una povera pazza.Trascorrono quasi dieci secondi ed ecco che succede l'inverosimile : sono accanto a lei, sono lì con lei e come lei sono una formica. Mi faccio seguire fino a casa mia, i bambini giocano alla play-station, mia moglie gioca col nostro cane, conduco la curiosa in cucina e le dico subito che amo il vino, prendo la bottiglia, lei dice di essere astemia, tiro fuori un po' di cibo che lei rifiuta e mi dice : " voglio fare l'amore e basta ". Non ho mai fatto l'amore con una formica, non avevo mai pensato di fare l'amore con una formica, non saprei fare l'amore con una formica ma adesso sono una formica e tutto sarà normale, naturale, spontaneo, lo facciamo e lo facciamo lì in cucina con quel rumore assordante del motore del frigorifero...un minuto o poco più.
Lei non gode ma sorride, io godo e piango. La porto via da casa mia, torniamo al bar, lei ricomincia a percorrere i suoi cinquanta centimetri, io ricomincio a fare l' umano ma vi assicuro che non sono per niente soddisfatto.
L.S.

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