10 giugno 2008

ALTRO CHE PIAZZA GIUFA', CAMERATA NICOLO'

Il titolo di questo blog prende
spunto da una polemica nata su un quotidiano locale, tra me e il capogruppo al consiglio comunale di alleanza nazionale. Il camerata insultava una parte di cittadinanza reggina che riteneva inutili alcune spese dell' amministrazione,tipo le statue di Rabarama, la mostra sulla Callas, il concerto strapagato di Ricky Martin, la consulenza Veneziani e altro ancora. Il fascista scriveva che per certa gente sarebbe giusto intitolare una piazza a Giufà, in modo che il passante capisca che si trova in un posto adatto a persone buone a nulla e che sanno solo contestare. Adesso invece ha capito che la città merita ben altro. Leggete cosa scrive questo tizio, anzi caio o meglio ancora sempronio :
"Piazza Giorgio Almirante ovvero ex-Piazza del Popolo.Mi sembra opportuno, oltre che giusto, intitolare Piazza del Popolo a Giorgio Almirante seguendo l’esempio dell’ammirevole iniziativa del Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Nel ventesimo anniversario della morte del Padre della Destra Italiana è giusto ricordarne la memoria anche a Reggio. Almirante uno dei più grandi politici del novecento, ottimo giornalista, fu tra i fondatori del MSI, che guidò negli anni difficili del dopoguerra.Antesignano della lotta alla partitocrazia, si impegno a fondo per la moralità della politica, nell’interesse esclusivo del popolo italiano.Di chi fu un maestro della politica è giusto conservarne la memoria anche nella nostra città.Un uomo che ha seminato “fede e speranza” che ha diffuso idee buone e semplici, un uomo che ha tanto dato alla vita politica italiana e che nulla ha preso se non la stima e l’amore della tanta gente di Destra che ancora oggi vuole ricordarLo e ringraziarLo.Un uomo che in tempi difficili e duri ha fatto richiamo alla giustizia, all’amor Patrio, alla Fede ed all’unità del popolo italiano.Un uomo la cui oratoria lucida, senza sottintesi o astuzie dialettiche sapeva “incantare” ed “estasiare” il folto pubblico che riempiva le piazze durante i suoi discorsi.Un uomo politico leale ed apprezzato dai suoi stessi “avversari”, che ha dato lustro all’Italia ed al popolo italiano, antesignano di progetti politici che oggi sono attuali e che vengono proposti da altri.Combattente al fronte e decorato al valore militare, giornalista con vaste risorse culturali ed etiche, esempio da seguire.Punti di riferimento di noi tutti e dei giovani di Destra che apprezzano il suo onore, la sua dignità, il senso di giustizia, l’amore per la Patria ed il coraggio di vivere.Maestro di vita del nostro attuale Presidente della Camera Gianfranco Fini, che a Lui deve la sua fortuna politica, e di quanti altri oggi rappresentano la Destra in Italia compreso il nostro Sindaco Giuseppe Scopelliti.Perché la scelta di Piazza del Popolo. Voglio ricordare che la Casa del Fascio di Reggio Calabria, che costituiva il centro politico, culturale e sociale reggino affaccia proprio su questa piazza e, dalla sua balconata Benito Mussolini al termine del viaggio in Calabria pronunciò il suo famoso discorso alla popolazione che gremiva Piazza del Popolo."
A me sembra giusto ricordare questa dichiarazione scritta da Almirante nel 1942 sul giornale "La difesa della razza" e poi citata in parlamento da Emanuele Fiano:
"Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia e sia viva in tutti la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne, dei muscoli e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue.

io dico orgogliosamente W GIUFA'
pino amaddeo
(artista reggino)

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