Pino Amaddeo
autore appeso
20 aprile 2012
19 aprile 2012
STIAMO BENE IO E IL MALE
Sento le mie gambe volare dalla strada
la mia voce che precipita da un pendio
la mia voce che precipita da un pendio
vedo tutto così lontano, anche l'amore, i sorrisi
le lotte e le conquiste. Gesù !
le lotte e le conquiste. Gesù !
Quando ero piccolo, un poco più piccolo di adesso
mi rompevo troppo i coglioni
mi rompevo troppo i coglioni
di giocare a nascondino
perché mi rompevo troppo i coglioni del salve per tutti.
perché mi rompevo troppo i coglioni del salve per tutti.
Quartieri che erano già stati dimenticati
per andare incontro ai risparmiatori.
per andare incontro ai risparmiatori.
Quando ho deciso che volevo fare il chierichetto
era marzo e pioveva.
era marzo e pioveva.
Quando ho deciso che volevo tornare
nel posto da dove ero venuto, pioveva
nel posto da dove ero venuto, pioveva
pioveva e c'era la pubblicità che occupava tutti gli spazi
tutto era sommerso.
tutto era sommerso.
Oggi sto bene dove sono
con le mie gambe volanti e la mia voce cadente
con le mie gambe volanti e la mia voce cadente
e a guardare tutto così lontano
in un certo senso mi diverte
sono una creatura.
in un certo senso mi diverte
sono una creatura.
Poi un giorno è arrivato un tizio
e mi ha detto che dovevo smetterla di camminare
e mi ha detto che dovevo smetterla di camminare
e forse ha vinto lui, perché adesso le mie gambe volano
e poi mi disse anche che dovevo stare zitto
ed ha vinto ancora perché adesso la mia voce precipita.
e poi mi disse anche che dovevo stare zitto
ed ha vinto ancora perché adesso la mia voce precipita.
Sono violento e non posso negarlo
sono molto vicino al male, lo vedi bene.
sono molto vicino al male, lo vedi bene.
Il mio desiderio è stracolmo di male che cresce
guarda quanti nemici che ho
guarda quanti nemici che ho
mi chiedono anche come sto… e come cazzo devo stare?
Starò ancora peggio
Starò ancora peggio
Sto nel male e il male sta in me
stiamo bene insieme
stiamo bene io e il male.
stiamo bene insieme
stiamo bene io e il male.
E volano le mie gambe e precipita la mia voce
è tutto lontano, è già l’inferno.
è tutto lontano, è già l’inferno.
pino amaddeo
12 aprile 2012
PSICOLABILE
Lo ammetto son matto
son matto e non la smetto
lo sbirro mi pedina
Marta si strofina
faccio una rapina
il ponte di Messina
mi compro la piadina
e non vado più a Medina
il maiale l'han sgozzato
Cristo è ammalato
tuo fratello è arrapato
il poeta imbavagliato
il peccatore bastonato
il censore è ritornato
ti sta già inseguendo
io cammino e non mi arrendo
tu offendi e non mi offendo
la mia squadra sta perdendo
ma che cazzo stai dicendo?
il mondo sta fallendo
il mondo è già fallito
ma perché sei sparito?
perché ti sei pentito?
tu sei annichilito
io non sono tuo marito
io ho solo un gran prurito
mi mangiano i coglioni
per colpa dei padroni
io sono del Marconi
e lavoro coi bulloni
abito lontano dalle decisioni
non sto coi mascalzoni
ma è tutto dimostrabile?
forse è solo inammissibile
quasi tutto improponibile
tu non sei più reperibile
ma dio è vulnerabile
io psicolabile.
pinucciriaco amaddeo
11 aprile 2012
ANDIAMO E BASTA !
Qualche macchia d’inchiostro sulle mie dita
qualcuna di vino sul pavimento.
E' quasi tutto come non dovrebbe essere
nessun terreno fertile per coltivare utopie
e poi non ho voglia di parlarti nemmeno un poco.
Non lo vedi questo sole? Andiamo a camminare senza pensieri
andiamo a raccogliere questa carestia. Certo che so pregare
e mi piace farlo dentro un tuo sorriso che mitraglia significati nudi
o la crudeltà di una guerra che non doveva mai iniziare
e allora eccola la mia preghiera silenziosa:
“accarezzo il tuo seno e mi dimentico anche di essere figlio,
genitore, fratello, ubriacone, poeta, rivoluzionario, peccatore, amante
e mi dissolvo nelle tue attenzioni e mi distruggo ormai per abitudine”
E' quasi tutto come non dovrebbe essere, dall'appello alle giustificazioni
dalle interrogazioni agli scioperi, dal sorriso del preside alle tue labbra
sempre più calde e piene di desiderio, spariamolo in bocca il preside
facciamolo subito e poi scappiamo col suo inchiostro
andiamo a scrivere la storia, anzi no...andiamo e basta!
Se continuo a dipingere questo volto
questa mia faccia di cazzo, questa mia faccia di puttana
queste mie parole che volano dentro questa frenesia
senza libretto di giustificazioni
è perché non vengo più alle lezioni da allievo
e non ci vengo nemmeno da maestro.
Arturo Trottola Versace
03 aprile 2012
NELL'ARIA
Certo che mi interesso di pazzia e che mi difendo dal buon senso
e poi queste figure geometriche irregolari che arrotolano fantasmi.
Non me ne frega un bel cazzo dei tappeti e della sesta marcia
sono molto bravo coi pennelli e tu riempi l’aria di colori antichi.
Paradossale, paranormale, paradisiaco, parate a iosa, parafulmini
non me ne frega un bel cazzo del cielo sereno o nuvole trasparenti.
Figure geometriche irregolari che distruggono manichini, teste calde.
Asini ragliano nel giardino del mio vecchio amico, lui mi ascolterebbe
anche lui si difendeva da tutto questo buon senso, lui non ha fantasmi
anche lui si difendeva da tutto questo buon senso, lui non ha fantasmi
gli asini ragliano nel suo giardino e tu riempi l’aria di colori antichi.
Non è dentro un cielo sereno che abita questa pazzia, non questa.
Ricordo bene anche tutto ciò che andrebbe dimenticato, nulla.
Sono molto bravo coi pennelli, guarda questo temporale
e questo grigiore sulla tela di chi è andato a cercare vecchie utopie
e ricordo bene i tentativi, i tentati suicidi di pensieri ancora in fiore
non me ne frega un bel cazzo delle gallerie e delle quotazioni
e della perfezione. Guardalo bene questo temporale.
Devo andare a cercare una pozzanghera
terra bagnata e parvenze nell’aria.
pino amaddeo